A chi rivolgersi quando si scrive un libro: vasto pubblico o nicchia?

Oggi chiunque voglia vendere deve confrontarsi con le esigenze di mercato. Lo stesso è obbligato a fare uno scrittore nella pubblicazione del proprio libro. Bisogna infatti domandarsi a chi ci si vuole rivolgere e, una volta individuato un pubblico di lettori, capirne esigenze e bisogni, così da poterli soddisfare. Ma come trovare il giusto target a cui parlare?
Anzitutto è bene non dimenticarsi che la regola base per il raggiungimento di un pubblico, di qualsiasi tipo, è la qualità dell’offerta. Pubblicando un libro di valore, unico e originale, ma anche onesto e realizzato in maniera professionale è più probabile attirare lettori pronti ad apprezzarlo, che non rimangano delusi una volta sfogliate le pagine. I titoli strabilianti che promettono risultati impossibili sono ormai superati: il consumatore di oggi non vuole essere ingannato da un semplice articolo postato sui social, figuriamoci da un libro, per cui ha speso soldi e tempo! Con sensibilità, professionalità, ma soprattutto onestà, il buon autore crea una narrazione accattivante senza sotterfugi, che mostri una prospettiva e uno stile unici. Questa è una regola di base, adatta a tutti i contesti. Una volta chiarita, è tempo di analizzare nello specifico a quale target rivolgere la propria opera.

Quale target scegliere? L’era della nicchia

Per individuare il proprio target è necessario conoscere una premessa: siamo nell’era della nicchia, il genericismo non va più di moda. Non serve cercare di vendere molti prodotti a un pubblico generico, ma è molto più efficace intercettare un target specifico per offrire prodotti specializzati in base alle sue esigenze. E questo vale anche e soprattutto per i libri: partire dalla consapevolezza di rivolgersi a un determinato gruppo di lettori, permette di raggiungere chi è davvero interessato. La nicchia di riferimento è ormai l’obiettivo professionale di ogni azienda al giorno d’oggi. Solo nel mercato editoriale siamo circondati da dimostrazioni: manuali sul fitness rivolti solo a chi ha una certa forma fisica, volumi di business per aiutare i giovani laureati ad affrontare i colloqui di lavoro, libri di ricette contenenti esclusivamente piatti vegani ed economici… Il livello di specializzazione è alto: risposte specifiche a esigenze specifiche.
Per dirla in maniera più professionale, la nicchia è un segmento di mercato ben definito composto da persone che hanno interessi e bisogni specifici comuni. Diventa facile capire il motivo per cui sia più efficace rivolgersi ad essa che alla massa di consumatori: si intercetta in maniera precisa la necessità di un certo tipo di pubblico, stabilendo una comunicazione ad hoc. Certo, un mercato di massa si rivolge a più persone, ma non tutte sono interessate! Uno dei vantaggi maggiori di questa tecnica sono le opportunità riservate alle piccole realtà, così come agli scrittori esordienti, ma solo se offrono un prodotto unico e specifico, perché hanno meno probabilità di subire forte concorrenza. Inoltre spesso i consumatori di un mercato di nicchia si trasformano in un gruppo di clienti fedeli e appassionati, perché soddisfatti dall’acquisto. Dunque prima di cominciare la stesura di un testo è fondamentale avere ben chiaro il target di riferimento.

Quale target scegliere? Le domande da porsi

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Intercettare un segmento di mercato definito è molto più efficace che rivolgersi alla massa di consumatori
Per delineare il proprio target, è necessario porsi domande specifiche: a chi si vuole trasmettere la propria idea o la propria storia? Chi sarebbe interessato, chi ne avrebbe bisogno? Il mito dell’autore che scrive senza condizionamenti, tenendo conto solo di sé e delle proprie motivazioni non è più valido. Chiaramente chi scrive dovrebbe essere il proprio lettore più importante, ma non l’unico. La domanda “leggerei il libro che sto scrivendo?” serve a mettersi nei panni proprio di un ipotetico target di interessati. Un prodotto senza un acquirente non ha senso di esistere: i libri sono fatti per essere letti. E se un autore ha come obiettivo diventare affermato, farsi conoscere, vendere… come può non tenere conto di chi c’è dall’altra parte? Il lettore infatti tende a concentrarsi solo su ciò che gli interessa.
Per individuare con chiarezza a chi indirizzare un libro consiglio spesso un esercizio pratico: immaginare di trovarsi in una libreria, circondati da migliaia di volumi. Dove si vorrebbe collocare il proprio? In quale scaffale? Queste domande aiutano a individuare prima una macro-tematica, e poi il punto di vista da cui trattarla. Attenzione, non è così facile: un libro sui viaggi potrebbe essere in “avventura”, “turismo” o “guide”, dipende su quale aspetto ci si concentra. Riflettere sull’ipotetico posizionamento che l’opera avrà nelle librerie è il primo passo per capire quali sono i lettori di riferimento. Un libro non può parlare a tutti: finirebbe per non parlare a nessuno. Ma è solo l’inizio! Ora serve porsi domande più specifiche:  perché qualcuno dovrebbe comprare il libro? Cosa cerca il lettore (informazione, ispirazione, intrattenimento…)? Quali sono le persone potenzialmente interessate all’argomento (età, professione, livello di istruzione…)? E tra di esse, chi potrebbe apprezzare il taglio dato al testo (nicchia)? Rispondere in modo approfondito potrebbe dare l’impressione di perdere del tempo, ma si tratta di un passaggio fondamentale su cui concentrarsi prima della stesura per renderla più consapevole ed efficace.

L’ambiente competitivo

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Per capire la destinazione del proprio libro è utile immaginare di doverlo collocare sullo scaffale di una libreria
Quando si parla di target è necessario nominare anche i competitor. Ogni anno in Italia vengono pubblicate decine di migliaia di novità editoriali tra romanzi, saggi, guide, manuali tecnici, fumetti e raccolte poesie. Individuare le caratteristiche dei propri lettori è la base per un autore che voglia scrivere un libro che venda, ma non basta: deve capire come collocarsi sul mercato per emergere dalla massa. Nonostante la scrittura sia un’attività solitaria, i libri esistono per essere letti, per trovare un pubblico che li consideri utili. Per capire come far emergere la propria opera è fondamentale compiere ricerche su quelle di simile argomento e impostazione già in commercio. Osservando la concorrenza si trovano vuoti di mercato, temi scoperti in cui inserirsi, ma anche approcci diversi a cui ispirarsi.
Per un autore è infatti importante prima di tutto leggere, e in particolar modo documentarsi sulle opere concorrenti. Una profonda conoscenza del panorama editoriale fornisce maggiore consapevolezza dell’ambiente a cui ci si rapporta. Il giusto atteggiamento è sforzarsi di non osservarlo solo da una prospettiva competitiva, ma di arricchimento: il proprio libro deve rafforzare il ventaglio di offerta già presente sul mercato. E dopo che sono stati compiuti tutti questi passi, esso avrà già una collocazione precisa e delle caratteristiche definite. Ora non resta che iniziare a scrivere.

Katia Tenti. Copyright © 2022 All rights reserved.
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Category: Pensieri

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