I passaggi per dare una struttura al libro
Quando si scrive un libro non è fondamentale solo la storia, ma anche come essa viene raccontata. Ciò che è necessario imparare è la progettazione: una buona idea sviluppata nel migliore dei modi è resa chiara e immediata per tutti i lettori, ma soprattutto accattivante. Consiglio spesso dei passaggi specifici per la creazione di una struttura solida.
La struttura
La progettazione di un libro è come quella di una casa: un architetto per prima cosa sceglie che forma darle e ne definisce l’ossatura, le fondamenta, le basi portanti. Così dovrebbe agire lo scrittore: sin da subito è bene strutturare ogni parte con la consapevolezza dell’immagine generale. Per esempio un libro di non fiction può essere diviso in capitoli, ognuno riguardante un macrotema, a loro volta suddivisi in brevi paragrafi numerati per dare chiarezza e intervallati da citazioni autorevoli per rendere la lettura più coinvolgente. Dunque la struttura scelta per il proprio testo inevitabilmente influenzerà la sua natura, il suo ritmo, i suoi obiettivi. Si tratta di un aiuto per il lettore, che sperimenta così una fruizione organizzata in maniera logica, e per l’autore, che usa tale progettazione come una mappa da cui partire per la stesura vera e propria.
Il campo
Come book coach ho assistito clienti di ogni tipo, scrittori e professionisti con il sogno di dare forma al proprio libro per i motivi più disparati: dimostrare le competenze, insegnarle agli altri, attirare clienti, divertire… Ma in molti casi prima della stesura sopraggiunge la crisi. Il problema è che c’è troppa carne al fuoco. Tutto sembra fondamentale e necessario, tanto che molte volte la direzione presa in principio viene persa di vista per via delle infinite parentesi. Dunque serve delimitare il campo. Come? Di solito chiedo di sintetizzare in poche parole il messaggio da comunicare. Si tratta di un compito davvero complicato ma serve a trovare la chiarezza necessaria per scrivere. Sintetizzare l’intero libro in una frase è il punto di partenza per sciogliere i nodi e sbloccare la situazione di stallo. Scegliere un messaggio anziché un altro potrebbe cambiare l’intero libro! Così, in un momento di difficoltà, è necessario trovare un nucleo di aggregazione che attiri su di sé le informazioni giuste escludendo quelle non pertinenti. È una strategia per sviluppare in maniera più semplice una struttura puntuale e coerente. E la frase scelta può rivelarsi un magnete potentissimo non solo per realizzare finalmente il libro, ma anche per promuoverlo.
Dare struttura al libro: il sommario
Per definire in modo più specifico l’impianto da dare a un testo, è necessario porsi delle domande riguardanti l’ordine di disposizione delle informazioni. Qual è la spina dorsale della storia? Il suo arco temporale? Quali sono i passaggi fondamentali che il lettore deve affrontare? Gli ostacoli da superare e le soluzioni da trovare? Quanto è complesso il tema? Sono necessari disegni e grafici oppure è sufficiente il testo? Basandosi sulle risposte, per esempio, l’autore può così scegliere se strutturare il libro in maniera fortemente gerarchica e logica per aiutare il lettore a orientarsi o lasciare una prosa più libera e informale. In questo modo nasce il sommario, ovvero lo scheletro dell’opera, che dovrà essere armonioso, ordinato e bilanciato.
Il consiglio è utilizzare, quando possibile, elementi di modularità, ovvero strutture ricorrenti. Meglio infatti optare da subito se scrivere molti capitoli brevi (aumentano la chiarezza e il ritmo) o pochi capitoli lunghi (favoriscono un discorso organizzato e compatto) e mantenere coerenza fino alla fine. Non esistono regole imposte da case editrici: ogni libro è lungo quanto serve. L’importante è che non manchi nulla, e che non ci sia nulla di troppo. Per creare uno schema memorizzabile e subito comprensibile consiglio di realizzare una tabella con colonne, per esempio, riferite a capitolo, tema, scopo e storia personale. Ognuno può creare i propri titoli, ma l’importante è sottolineare quali informazioni si vogliono passare al lettore e come organizzarle. Alla fine per mettere alla prova la tenuta dello schema occorre chiedersi se il problema iniziale sia stato risolto, se i temi siano chiari e ordinati, se ci sia un filo logico che connette i capitoli, se la trattazione abbia fornito al lettore informazioni nuove. Sembra un lavoro semplice e scontato, ma affinché sia davvero utile può richiedere anche diversi giorni: la solidità della struttura è il punto di partenza per la stesura vera e propria.
Dare struttura al libro: la scaletta
Un ulteriore trucchetto per scavare più a fondo rispetto al semplice sommario è individuare le specifiche informazioni o gli agganci logici tra capitoli grazie alla creazione di una scaletta più precisa. Prendendo lo schema già realizzato si procede per aggregazione, facendo crescere i contenuti intorno al nucleo dell’idea. Si possono aggiungere colonne per esempio riguardanti i paragrafi, il motivo di interesse per il lettore o le connessioni tra temi, anche usando evidenziatori di colori simili per argomenti simili. Avere tutto sott’occhio a un solo sguardo permette di osservare l’intero meccanismo. Così è più facile rendersi conto se qualcosa non funziona, come la presenza di un colore una sola volta, che significa che un tema è stato trattato e poi abbandonato. Il testo deve essere organico e coerente, dunque i suoi punti forti devono essere ricorrenti per dare al lettore un senso di continuità. Eliminare i problemi sin da subito è molto più facile che occuparsene dopo la stesura, quando spostare, aggiungere o eliminare brani è caotico.
Padroneggiare con calma e senza fretta la struttura scelta come definitiva aiuta poi a realizzare una stesura più consapevole. La rapidità è controproducente soprattutto per chi è alle prime armi. Scendere nei dettagli richiede riflessione. Così partendo da un’unica frase sono stati definiti i temi più importanti e ora vengono suddivisi in passaggi logici progressivi. Insomma, si procede dividendo il materiale in settori sempre più piccoli e maneggevoli cercando di renderli armoniosi ed equilibrio.
I ganci
Un ultimo consiglio è meno pratico ma ugualmente importante. Ognuno di noi durante la giornata è diviso tra preoccupazioni, molte cose da fare, problemi e impegni. Dunque è difficile che, come lettore, si concentri completamente sul testo. Senza contare che il libro non è mai l’unica fonte di informazione: pensiamo solo al rumore dei social e alla distrazione che possono provocare. Insomma, in generale la vita contemporanea è frenetica e per quanto ci si impegni a rimanere concentrati ci sarà sempre qualcos’altro per la testa. Ma la scrittura possiede uno strumento che può aiutare a ricordare e a tenere alta l’attenzione: i ganci. Sono espedienti che servono a coinvolgere direttamente il lettore, per ricordargli che solo proseguendo può arrivare alla meta e scoprire la soluzione promessa al problema che lo attanaglia. Alcuni esempi: ribadire la promessa (sto per svelarvi un segreto…), rassicurare (è normale entrare in crisi in questi casi, ma per fortuna la soluzione è semplice…), intrecciare (ricordate? Qualche pagina fa vi ho detto che…), spronare (volete un consiglio personale? Eccolo: evitate di fare…). Si tratta solo di qualche spunto, ma i modi per attirare l’attenzione del lettore apostrofandolo direttamente sono moltissimi. Così si riuscirà davvero a porre il libro al di sopra del rumore di fondo di pensieri e distrazioni. Solo ora è tempo di iniziare a scrivere: è giunto il momento della stesura vera e propria.
Katia Tenti. Copyright © 2022 All rights reserved.
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