Partiamo dall’inizio: che cos’è una cartella editoriale?

La cartella editoriale è l’unità di misura europea nel campo editoriale e giornalistico: praticamente l’unità di misura del testo scritto.
Da non confondere con la cartella commerciale che si usa per i lavori pagati a pagine, tipo le traduzioni che consta di 1500 battute.  Percorriamo insieme la strada della conoscenza degli strumenti di uno scrittore, cominciando proprio dall’unità di misura europea: la cartelle editoriale.

Come nasce la cartella editoriale come unità di misura?

Un tempo si scriveva con la macchina per scrivere manuale, quella con il nastro bicolore, chi non la ricorda?
Per me bambina e ragazzina ha sempre rappresentato un oggetto magico, il simbolo stesso dello scrittore.
Quanti sogni e che emozione digitare i tasti con forza per imprimere un carattere, eh sì ci voleva un po’ di forza affinché la lettera si fermasse sulla carta.
La cosa più affascinante e lontanissima dal mondo della scrittura delle nuove generazioni è che non era permesso l’errore, l’unico modo per correggere una lettera digitata male era il bianchetto, ma che brutte erano da guardare le pagine corrette; non rimaneva che riscrivere con attenzione.
Quel foglio infilato nel rullo era per me una magia, bambina affascinata dalla scrittura, i miei idoli erano gli autori di quella letteratura per ragazzi di cui mi nutrivo. Emilio Salgari che mi trasportava in luoghi magici, Louisa Mary Alcott con il suo “Piccole donne”, la magia dei racconti di Gianni Rodari, ancora campeggia in primo piano nella mia libreria “favole al telefono” e potrei continuare all’infinito.
Beh, direte voi, ma cosa c’entra tutto questo con la cartella editoriale?
Il numero di battute che formano oggi la cartella editoriale parte proprio dalla capacità di scrittura su un foglio A4 di una macchina da scrivere meccanica con un’interlinea di 1.5, come era la prassi dell’epoca.
Certo ti starai chiedendo perché mai, ora che siamo nell’epoca della scrittura a video, si continua a considerare questa unità di misura che i più giovani manco conoscono? Chissà forse la magia di quella lettera 24 dell’Olivetti, che faceva capolino in bella mostra sulle scrivanie di ogni famiglia italiana è rimasta nella cultura editoriale italiana.
Infatti, il mondo anglosassone e molti paesi esteri, oggi utilizzano come unità di misura la parola, si contano il numero di parole.
Ma la magia della cartella editoriale, una vera e propria culla dove poter scatenare la propria fantasia e creatività, non può e non deve diventare obsoleta con l’avvento della tecnologia. Evviva la cartella editoriale.

A cosa serve la cartella editoriale

– Crea un punto di riferimento unico e inequivocabile in merito alla forma, al numero di battute e righe contenuti nella stessa.
– Crea sicurezza e insegna a ragionare da scrittori.
– Riesce a dare l’esatta formattazione e l’esatta misura di riferimento del nostro manoscritto.
– Ci rende capaci di rispondere in maniera professionale alle richieste che ci vengono fatte quando ci rivolgiamo a un’agenzia editoriale, agenzia letteraria, un professionista o anche direttamente alle piccole case editrici che accettano manoscritti direttamente dall’autore.
– In ultimo, per ordine e non per importanza, ci permette di definire e capire un preventivo da parte di un professionista.

Quando serve la cartella editoriale

– Immaginiamo un attimo di voler partecipare a un concorso per inediti, in palio per il vincitore c’è quello che stiamo cercando e anelando: la pubblicazione del nostro lavoro. Ci scarichiamo immediatamente il regolamento e leggiamo il limite in cartelle editoriali. Bene noi abbiamo già il nostro lavoro in cartelle editoriali basta contarle, e sappiamo bene che lo fa per noi il nostro programma di scrittura.
– Quando si scrive a un editore per sottoporre il nostro lavoro tanto caro al nostro cuore, la mail di risposta recita di inviare una biografia, l’indice e dieci cartelle editoriali in ordine sparso per una prima valutazione. Niente paura, non ci resta che scegliere quelle più rappresentative del nostro lavoro.
– Quando decidiamo di inviare il nostro figlio letterario in giro per il mondo, l’invio a un professionista per una beta lettura o valutazione testi. Ahi, che dolore l’attesa del responso. La cartella editoriale però in questo caso dal lato tecnico ci rende sicuri di saper decidere e valutare i preventivi di spesa che ci arrivano in risposta alle nostre richieste.

Come approntare una perfetta cartella editoriale

Devi lavorare un pochino sulla formattazione di una comune pagina di Microsoft Word, uno dei programmi più usati per la scrittura in generale.
Primo punto da definire è la pagina. Basta andare in Layout e impostare una pagina A4.
Secondo punto da definire sono i margini, rimanendo in Layout impostiamo: margine superiore 3 cm, margine inferiore 3 cm, margine destro 2.4 cm e margine sinistro 2.4 cm. A questo punto abbiamo già creato uno spazio di scrittura.
Terzo punto da definire è il carattere di scrittura. Esso va scelto tra quelli più semplici e lineari tipo New Courier o Time New Roman e importante è la sua grandezza, impostalo su 12 punti.
Quarto punto da definire sono le interlinee. Vai in Paragrafo imposta allineamento giustificato, interlinea esatta a 22 punti e infine flagga la casella “Non aggiungere spazio tra paragrafi dello stesso stile”.
La tua cartella editoriale è pronta salvala e usala per tutti i tuoi scritti.
Ora la tua cartella editoriale dovrebbe contenere 1800 battute suddivise in 30 righe; ogni riga deve contenere 60 battute.
Mi sembra utile a questo punto anche parlate della battuta. Che cosa si intende per battuta?
Prima di tutto vorrei dire cosa non è la battuta. La battuta non è il testo digitato e visibile, ma qualsiasi azione svolta sulla tua cartella editoriale. La battuta è quindi tutto ciò che viene digitato: parole, segni di punteggiatura e spazi.
Talvolta può capitar che tu decida di definire un rientro all’inizio di ogni paragrafo, in questo caso il numero di battute potrebbe essere inferiore. Ma nessuna paura, il problema si risolve in modo semplicissimo: basta cliccare sul numero di parole che ti compare alla base della tua pagina sulla sinistra e potrai controllare esattamente quante battute sono contenute nella tua pagina.
Ora non ti resta che lasciare libero di viaggiare per il mondo il tuo lavoro, lo hai coccolato per mesi, forse anni, hai eliminato intere pagine, hai aggiunto ciò che ti sembrava necessario in fase di prima revisione, nel tuo scritto c’è un pezzo della tua anima e a te sembra meraviglioso. Ma ora deve andare nelle mani di chi si occupa della parola scritta a livello professionale. Porti in maniera professionale quando proponi il tuo lavoro è importantissimo.
Con questo articolo ho cercato di introdurti nel mondo della scrittura in modo professionale, il primo approccio a volte è fondamentale, non essere cestinati solo perché magari non conosci le regole editoriali quando si inizia la meravigliosa avventura nel mondo della scrittura, può decisamente fare la differenza.
Spero che questo articolo ti sia servito per imparare ad entrare dalla porta principale e nel modo giusto nel mondo editoriale.
Facci sapere nei commenti cosa ne pensi.

Katia Tenti. Copyright © 2023 All rights reserved.

Foto di EKATERINA BOLOVTSOVA da Pexels
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Category: Pensieri

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Katia Tenti