L’arco di trasformazione di un personaggio, tra Dara Marks e la struttura ad atti

Uno dei passaggi più importanti e difficili nella stesura di un libro è  la descrizione di un personaggio nel corso della storia, con l’arco di trasformazione che lo porta alla crescita. L’evoluzione è fondamentale per giungere all’epilogo, passando per conflitti e risoluzioni. I personaggi devono cambiare: se non lo fanno risultano subito invisi ai lettori, piatti, insipidi e anche poco realistici. Ognuno necessita di mutamenti, soprattutto i protagonisti, che sono a loro volta determinanti per l’evoluzione della storia. Scopriamo dunque insieme in che cosa consiste l’arco di trasformazione di un personaggio.

L’importanza della crescita dei personaggi

Ognuno di noi nella propria vita affronta un percorso di crescita ed è giusto che anche i personaggi, per essere realistici e suscitare empatia, lo facciano. La vita non è statica ma puntellata di esperienze e imprevisti, eventi e scossoni. Il cambiamento fa parte di noi e si può manifestare nelle forme più disparate. Per esempio un personaggio potrebbe avere un desiderio da soddisfare, un obiettivo a cui puntare, un sogno da realizzare: tutto ciò lo porterebbe a superare difficoltà tramite l’impegno e la determinazione. Spesso tale scopo si presenta come una missione da compiere, che richiede sfide e rischi da superare per giungere a una crescita. Il cambiamento inoltre potrebbe scaturire dalla risoluzione di un problema, oppure di un conflitto interiore o esterno. Insomma, ci sono molti modi in cui permettere ai nostri personaggi di evolversi e maturare.
Dunque per descrivere un personaggio non statico è necessario definire un obiettivo principale, da perseguire per tutto il corso del racconto, arricchendolo pian piano con dettagli, ostacoli, scelte da compiere, una più alta posta in gioco, aiutanti e antagonisti. Importante ricordarsi che l’arco di trasformazione di un personaggio non prosegue sempre uguale, ma a velocità diverse. Il cambiamento dunque deve essere graduale, pianificato. Ogni singolo evento infatti produce risultati che hanno a loro volta una ricaduta sui personaggi e sulla storia stessa. Tutto ciò dà vita a figure realistiche, che portano a coinvolgimento e immedesimazione da parte dei lettori. Si tratta di un meccanismo complesso e su più livelli, che per essere compiuto al meglio va analizzato in maniera profonda.

L’arco di trasformazione di un personaggio: gli elementi principali

l’arco di trasformazione di un personaggio
Secondo Dara Marks per far sì che un personaggio cambi bisogna inserire alcuni elementi imprescindibili.
Le trasformazioni sono preziose per strutturare le proprie storie. A sostenere tale tesi è una delle più importanti story editor statunitensi, Dara Marks. Il suo manuale, L’Arco di trasformazione del personaggio, è passato alla storia come il migliore per comprendere le regole di questo processo. L’esperienza da editor le ha permesso di comprendere come catturare l’attenzione di milioni di persone con una storia. La narrativa infatti funziona quando è interessante, coinvolgente, emozionante e addirittura universale. Vediamo dunque quali sono gli elementi principali secondo Dara Marks per tratteggiare l’arco di trasformazione di un personaggio.

Il conflitto

Tutti i più grandi eroi della letteratura sono interessati da un conflitto interiore, che spesso è ciò che fornisce una direzione alla vicenda. Senza di esso i protagonisti non sono motivati a compiere certe azioni, a intraprendere un certo percorso. La monotonia della vita è interrotta da una rottura degli equilibri, che sconvolge il protagonista e rende la trama interessante. Tale cambiamento ha un significato profondo poiché crea una dissonanza con l’interiorità del personaggio e lo spinge ad agire, a mettersi sulla strada della trasformazione. L’esplosione del conflitto, spesso sia esteriore che interiore, è il primo passo verso la crescita poiché permette di agire superando le sfide della vita.

Il Difetto Fatale

Il lettore trova il protagonista della storia durante l’incipit, quando vive immerso in un sistema di valori, convinzioni e abitudini che rappresentano il suo status quo. Esso deve però essere abbandonato e soppiantato da un cammino di riscoperta. Cosa tiene ancorato il protagonista al vecchio sistema non permettendogli di compiere il cambiamento? Proprio il difetto fatale. Esso può essere simboleggiato da qualsiasi sentimento o comportamento negativo: l’orgoglio, l’odio, la superbia, la presunzione, il rancore, l’intolleranza e così via. La trasformazione tanto agognata dal protagonista potrà realizzarsi solo abbandonato tale difetto, che rappresenta la principale resistenza al cambiamento. Senza il suo superamento la trasformazione non giunge a compimento, il protagonista non cresce e l’obiettivo non viene raggiunto.

Plot e Subplot

Una volta compreso il significato dei due elementi più importanti, il conflitto e il difetto fatale, si può analizzare la struttura che assume il racconto nei confronti dell’arco di trasformazione di un personaggio. Ogni storia infatti ha inevitabilmente una trama, che Dara Marks nel caso in cui si elabori un conflitto esterno chiama “plot”. Esso è un obiettivo che porta il protagonista ad agire, solitamente per risolvere la tensione. Ma come dirimere il conflitto esterno se, prima, non si affronta quello interiore? Ecco che entra in gioco il “subplot”, ovvero una sorta di sottotrama interna, psichica, morale. Dunque se la trama è azione, la sottotrama è reazione, che a sua volta, dipanato il conflitto interiore, influirà sul plot sciogliendo anche il problema esterno. Insomma, tutto gira intorno a un tentativo di risoluzione, che oltre a causare un’evoluzione nel protagonista, crea anche una storia dall’estrema tensione drammatica.
Tema
Per coronare tutti gli elementi di cui si avvale l’arco di trasformazione di un personaggio, è necessario l’ultimo tassello che dia significato all’insieme. Questo tassello si chiama tema, che ha proprio il compito di fornire un senso, un valore, una logica alla storia. Se il tema non è chiaro i lettori rimangono confusi e di conseguenza poco coinvolti, non interessati al racconto. Si tratta di uno strumento utilissimo perché dà significato alle azioni e uno scopo ai personaggi: da cosa è mosso il protagonista nei suoi comportamenti? Amore, gloria, virtù? Spesso si basa su un valore in cui lo scrittore crede, tanto da essere portato a esprimere il proprio punto di vista. Un tema infatti non è altro che un argomento a cui l’autore dà un significato personale ponendolo come perno attorno a cui ruotano tutte le vicende. Più è bravo, più il lettore sarà portato a identificarsi con il protagonista, sentendo il tema come suo.

L’arco di trasformazione del personaggio: gli atti

Tutti gli elementi a cui si è accennato sopra vengono messi in correlazione in momenti ben precisi della storia, con l’obiettivo di suscitare interesse nel lettore. Chi legge infatti è coinvolto dalla storia quando anche i personaggi incontrano conflitti, poiché lui stesso li affronta ogni giorno. E se l’autore fa emergere un problema, la storia si costruirà automaticamente intorno ad esso e alla sua risoluzione. Infatti la trama rivela il problema, i personaggi cercano di risolverlo, e il tema permette al pubblico di capire il significato delle azioni. In particolare secondo Dara Marks l’arco di trasformazione del personaggio si divide in due fasi: da una parte la resistenza, che è rappresentata dalla salita in cui il protagonista si interfaccia con il conflitto, dall’altra il rilascio, che è la discesa in cui finalmente trova una soluzione. Dunque tra la prima e la seconda parte c’è un punto di rottura. Ciò che è inconscio all’inizio diventa conosciuto quando finalmente si risolve la tensione.
Questo permette di dar vita ai quattro momenti fondamentali per la costruzione di una storia: Sconosciuto, Esaurimento (dell’energia del vecchio sistema), Conosciuto e Rinnovamento. Si tratta di un continuo dialogo tra l’ambiente esterno e l’interiorità del protagonista, che si influenzano a vicenda. Vediamo dunque come sono suddivise queste quattro parti dell’arco all’interno della classica struttura a tre atti di un racconto.

Atto I, lo Sconosciuto

l’arco di trasformazione di un personaggio
Secondo Dara Marks durante la storia devono esserci quattro fasi che portino il protagonista a evolvere.
L’arco di trasformazione di un personaggio inizia, insieme alla storia, con un conflitto. Si tratta del primo momento in cui gli elementi entrano in correlazione, dunque tutto deve essere descritto in maniera chiara, logica, non ambigua. Serve un incidente che dia inizio alla catena di eventi che trascina il protagonista nella storia e lo richiama all’azione. Questa fase è detta “sconosciuta” proprio perché viene introdotto un conflitto che simboleggia un nuovo sistema di valori, con cui il personaggio non sa ancora rapportarsi. In poche parole, non capisce come risolvere il problema. Durante la salita il conflitto si inasprisce e la posta in gioco si alza: qualcosa di grande e imprevisto cambia gli eventi, rendendo difficile trovare una soluzione.

Atto II, l‘Esaurimento

Dato che il protagonista non sa come risolvere il conflitto, deve esaurire ciò che conosce per entrare in un sistema nuovo. I vecchi valori vengono messi alla prova e distrutti. I tentativi di risolvere il problema esterno e interno saranno un fallimento e creeranno frustrazione, delusione. Così si arriva al midpoint, ovvero il massimo della tensione drammatica. Nessun conflitto può proseguire all’infinito e ora si è giunti al punto di rottura: è il momento di una nuova prospettiva, quasi un’illuminazione in cui il protagonista inizia a capire come risolvere la situazione. Si guarda dentro e inizia ad avanzare verso la vera risoluzione, prende coscienza del suo difetto fatale e cerca di annientarlo, muovendosi nella direzione opposta.

Atto II, il Conosciuto

Siamo alla sommità dell’arco, in una sorta di stato di grazia, il personaggio si sente invincibile per la rivelazione che ha avuto, pensa di aver risolto il conflitto. Invece c’è ancora molto lavoro da fare. Così inizia la caduta: riconoscere il problema non basta, serve l’azione. Inizia così un conflitto diverso, tra vecchi e nuovi valori e il vero cambiamento può avvenire solo in seguito a una tragedia: l’esperienza di morte. Il protagonista deve sentire di aver perso tutto. Internamente deve sembrare una morte, con sensazioni come delusione, fallimento, sconfitta, rabbia, tradimento. La reazione è forte, ma non così tanto da cancellare la consapevolezza acquisita precedentemente.

Atto III, il Rinnovamento

Tutto continua a precipitare proprio fino al punto in cui il protagonista è costretto ad affrontare il mondo in un modo nuovo. E da questo sacrificio nasce la trasformazione. Il personaggio si guarda dentro e si vede dominato da dolore e incertezza. Così si arriva a una decisione, che segna il vero e proprio cambiamento: sceglie il proprio destino. Solo con la risoluzione finale il protagonista potrà iniziare davvero una nuova vita. Così si giunge all’epilogo.

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Category: Pensieri

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