Perché scrivere un libro nell’epoca della comunicazione social?
Nel mondo odierno, dominato dalla tecnologia, scrivere un libro sembra quasi anacronistico: ogni click rappresenta già di per sé un modo per raccontarsi agli altri, per esprimersi. Siamo circondati da qualunque forma di comunicazione possibile e, dato che ognuno di noi ha una storia, gli strumenti per narrarla non mancano. Eppure ritengo che il libro rimanga ancora la forma più autorevole e solida per comunicare.
L’epoca social
Internet e i social hanno sicuramente cambiato il mondo contemporaneo, soprattutto nella prospettiva della comunicazione e del marketing. Per chi voglia farsi conoscere sono uno strumento positivo, in grado di raggiungere un pubblico vastissimo di interessati. Ma non è tutto oro quel che luccica: esistono anche aspetti negativi da prendere in considerazione. Esempi sono il drammatico livellamento comunicativo e la confusione di messaggi sovrapposti e frammentati creati ogni giorno. Immediatezza e rapidità sono le due leggi supreme che vigono sulla produzione di contenuti online, che riescono a ridurre in slogan persino le verità più complesse. Per catturare l’attenzione e sovrastare il rumore di fondo, tutto viene semplificato e urlato, creando un vortice di messaggi smart senza sfumature né autenticità.
Ciò comporta una serie di effetti collaterali. Il primo è la sovra comunicazione: troppe proposte per un solo tema, spesso indistinguibili l’una dall’altra poiché l’unico obiettivo è dire qualcosa senza badare troppo al contenuto ma con un’attenzione particolare alla cura esteriore. Di conseguenza tutti sembrano dire le stesse cose allo stesso modo, senza originalità ma con il solo obiettivo di cavalcare i trend del momento, creando un livellamento della comunicazione e una decadenza del significato. La superficialità di ogni argomento, trattato senza approfondimento, e la ripetitività dei contenuti portano gli utenti al disinteresse verso un’offerta sempre più piatta e inconcludente. La mia visione sembra estrema, quasi apocalittica, ma riflettendoci non tanto diversa da una realtà in cui tutti siamo ossessivamente esposti a pochi contenuti ma di successo.
Perché scrivere un libro? I vantaggi
Un libro si presenta quindi come una sorta di antidoto al marketing mordi e fuggi della contemporaneità social. Ciò riguarda soprattutto i professionisti: è difficile emergere nella folla di post e creator aggressivi. Una strategia di branding più ragionata e approfondita, frutto di un investimento per ottenere un prodotto di qualità è la scelta giusta. Un testo più lungo e articolato dà la possibilità di raccontare il proprio metodo, la propria storia o le proprie competenze in maniera solida e durevole in confronto alla comunicazione effimera sempre più diffusa. Nonostante i social siano più facili da gestire, economici e potenzialmente rivolti a un pubblico vasto, i suoi contenuti, per quanto accattivanti, saranno sempre brevi e immediati: in una parola, superficiali. Non si può riassumere in poche parole un concetto complesso, un lavoro complicato! Senza contare che Internet è in balia di algoritmi e policy, che non dipendono dai singoli creator e dunque possono cambiare frequentemente. Star dietro a un sistema incostante e volubile difficile, può portare a un immediato successo ma anche a un’altrettanta rapida caduta.
Sono sempre stata convinta del fatto che ogni storia conta, basta maturare una piena consapevolezza di se stessi ed essere in grado di diffonderla nel modo corretto. Ma questo principio comporta anche il rovescio della medaglia: se tutti raccontiamo, il mondo diventa a poco a poco sempre più competitivo e spietato. In un mondo sovraffollato di comunicazione e messaggi, non è quindi necessario solo avere una storia da raccontare e poterlo fare nel modo giusto. Bisogna saper rendersi visibili e competitivi affinché il proprio libro spicchi tra la massa. Propongo qui due modi per far sì che i lettori lo trovino. La prima strategia è ottimizzare i costi, abbassare i prezzi e la qualità per risultare più concorrenziali, per esempio distribuendo il libro a un prezzo bassissimo grazie alla scarsa spesa nella sua realizzazione. Ma in questo modo si finisce solo per trasferire su un supporto diverso e più autorevole lo stesso tipo di comunicazione dei social. La seconda possibilità è diametralmente opposta: valorizzare l’offerta, tenendo alta la qualità e comunicandola meglio grazie a tempo e risorse dedicate al libro, al suo completamento e alla sua pubblicazione. Infatti un testo potente, ben confezionato e consapevole è più difficile da creare, ma nel lungo termine è un investimento migliore.
Un libro di qualità
Dunque il libro non solo dovrà essere realizzato per promuoversi, ma anche con una scrittura di qualità e un contenuto unico e originale, onesto e professionale. E questo è un altro punto che lo distingue dal mondo del web: una comunicazione esagerata, urlata, “acchiappaclic” è solo un bluff. Quando si vuole dare una buona immagine di sé è importante evitare la mistificazione, poiché il pubblico odierno è più consapevole del passato e sa riconoscere chi vuole solo vendere da chi vuole costruire un’immagine solida e veritiera. Al posto dell’inganno, consiglio di trovare la giusta prospettiva per mettersi in buona luce, trovare i propri punti forti ed esporli con sensibilità e originalità. Tutti abbiamo un lato straordinario, bisogna solo sapere come valorizzarlo. Se non si investe tempo e fatica lo farà qualcun altro.
Una narrazione efficace deve avere qualcosa di personale: qualsiasi sia l’obiettivo del progetto, la sua lavorazione obbliga ad affrontare sé stessi chiedendosi quale sia il proprio ruolo nel mondo. Spiegare il lavoro e le competenze proprie suscitando interesse è difficile e comporta un cospicuo investimento in termini di tempo e denaro. Ne vale la pena? Sono convinta di sì. Qualsiasi mestiere si svolga, un libro è il modo più completo e profondo per raccontarlo. È un’opportunità, è un biglietto da visita, un certificato di autorevolezza, un’eredità professionale e umana. Stabilisce connessioni con un pubblico di clienti, di follower, di appassionati ponendosi anche come strumento di marketing, per conquistare in maniera duratura il lettore grazie alla forza delle parole. E, ultimo punto ma non meno importante, un testo curato non è solo un investimento professionale: serve a fare chiarezza con sé stessi, comprendere la gerarchia dei propri valori, analizzare gli errori e trarre da ognuno una lezione, diventare più consapevoli di ciò che si è con valori e fragilità.
Katia Tenti. Copyright © 2022 All rights reserved.
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