Quali sono le più grandi paure dello scrittore
Scrivere un libro è il sogno segreto di ogni lettore, vedere stampigliato il proprio nome sulla copertina di un libro e magari vederlo esposto in libreria. Un sogno bellissimo, chi ama la parola scritta, conosce il potere magico che la parola possiede, e chi almeno una volta nella vita chiudendo l’ultima pagina di un libro bellissimo non ha pensato che bello sarebbe scrivere un libro di questa portata? Che bello sarebbe ricevere un messaggio da un lettore che si è emozionato con un mio libro. Sognare non costa nulla ma qualche coraggioso ci prova tra mille paure e tormenti dell’anima.
Vediamo insieme quali sono le paure che bloccano di più un aspirante scrittore.
Il foglio bianco
La terribile paura del primo lettore: il beta reader
La paura di essere letti
La paura di non essere stati chiari nell’esposizione
La paura di esserti fatto condizionare troppo dai tuoi autori preferiti
La terribile paura degli errori di grammatica e sintassi
Il terrore di inviarlo a un editor per un confronto professionale
La paura che nessun editore vorrà pubblicarlo
Queste sono solo alcune delle paure più diffuse di chi si avvicina alla scrittura per la prima volta, ma non solo, anche scrittori navigati vivono il lasciar andare la propria creatura letteraria con paure incredibili. Addirittura, si dice che Proust avesse delle vere e proprie fobie, si chiudeva in casa con la terribile paura di ammalarsi e non riuscire a portare a termine il suo libro più famoso “Recherche”. Appunto parlando del suo libro della vita disse: «Per scrivere quel libro essenziale, l’unico libro vero, un grande scrittore non ha, nel senso comune della parola, da inventarlo, in quanto esiste già in ciascuno di noi, ma da tradurlo. Il dovere e il compito d’uno scrittore sono quelli di un traduttore.» Marcel Proust.
Se uno scrittore di tal livello viveva la scrittura con grandi timori, anzi direi proprio paure, si pensi ai sentimenti, alle paure che possono attanagliare l’animo di uno scrittore agli inizi.
Il foglio bianco
Io comincerei proprio dal principio: la paura della pagina bianca. Bene, hai tutta la storia nella mente, o quasi, e ora bisogna cominciare a dare forma ai pensieri. Sembra facile a dirsi, ma quando ti trovi davanti al tuo programma di scrittura oppure davanti al classico foglio bianco, se ancora usi la penna per scrivere, il momento più tragico è arrivato: come inizio?
Certo l’incipit è importante, da quel punto nasce la storia, i lettori spesso in libreria lo sbirciano per decidere quale libro acquistare. Ma non mi viene niente di originale, niente che spiazzi chi legge, niente di niente.
Niente paura: l’incipit si può scrivere anche alla fine, in fase di rilettura. Comincia a sporcare il foglio, segui i pensieri in questa prima fase, appunta le linee guida della tua storia. Comincia a definire i protagonisti, crea delle sequenze separate.
A volte può essere utile anche fare una scheda dei personaggi: aspetto fisico, professione, tu dirai a chi interessa la professione del mio personaggio?
Invece decidere la professione del tuo personaggio ti aiuta a segnarne i tratti caratteriali, il modo di porsi nel mondo, il suo status sociale. Mi sembra ovvio che un pasticciere non si comporterà come un medico.
Continua con l’aspetto fisico e salvala questa scheda così non rischi di far diventare gli occhi azzurri marroni nel proseguimento della storia. Decidi i nomi, che siano nomi che creano sensazioni, che siano giusti per la tua storia e che siano facili da ricordare.
A questo punto hai rotto il ghiaccio, hai cominciato a scrivere, la prima pagina, la seconda, la terza.
Il peggio è passato, salva tutte queste informazioni che ti serviranno nella stesura del libro e sei pronto a iniziare a scrivere il primo capitolo della tua storia.
La terribile paura del primo lettore il beta reader
La prima volta che si tira fuori il libro dal cassetto per farlo leggere a una persona di fiducia può essere traumatico anche per il più navigato degli scrittori.
Anche in questo caso, prendi il tuo manoscritto, lascialo sedimentare qualche settimana chiuso in un cassetto, poi riprendilo: sicuramente farai tante revisioni e infine consegnalo ad una persona di tua fiducia che non abbia nessun timore di dire anche scomode verità.
Sarà pur vero che per te il tuo manoscritto sembra perfetto, sarà sicuramente un colpo al cuore, ma questo passaggio ti aiuterà a capire che effetto fa il tuo scritto al lettore.
Con questa fase hai superato lo scoglio più temibile di chiunque scriva: la paura di osare e di mettere allo scoperto se stessi.
«L’arte di scrivere consiste nel far dimenticare al lettore che ci stiamo servendo di parole.» Henri Bergson.
La paura di essere letti
Questo passaggio importante ti fa affrontare anche la paura di essere letti. Nella paura di essere letti è quasi sempre compresa la paura di essere giudicati, la paura di non sentirsi sicuri del proprio lavoro e soprattutto la paura di un giudizio negativo, per chi è al primo libro riuscire a gestire un giudizio negativo è molto difficile.
Il tuo lavoro, il tuo manoscritto ti sembra perfetto, è il mezzo che ti donerà l’immortalità nei tuoi sogni.
La paura di essere letti può essere strettamente connessa con la paura della verità. Preparati al peggio: prima di essere pubblicato un manoscritto ha tanta di strada da percorrere.
La paura di non essere stati chiari nell’esposizione
La paura di non essere stati chiari nell’esposizione, fai molta attenzione a questo timore, è il più subdolo, è quello che probabilmente ti spingerà a rovinare il tuo lavoro.
Questa paura ti può portare all’eccessiva spiegazione degli eventi, all’aggiunta di elementi esplicativi che l’editor cancellerà senza pietà. In questo caso ignora questo timore e vai avanti per la tua strada.
La paura di esserti fatto condizionare troppo dai tuoi autori preferiti
Un’altra paura terribile arriva subito dopo quella di non essere stati abbastanza chiari ed è quella del plagio, non è che per caso mi sono fatto troppo condizionare dalle mie letture preferite? Leggere è fondamentale per uno scrittore, ti aiuta a conoscere le tecniche di scrittura, ti mostra l’approccio alla storia, la suspence, il climax.
Praticamente leggere e di tutto, vale più di tante scuole di scrittura creativa. Se sei un lettore famelico, sicuramente riuscirai a trovare uno stile solo tuo, e se alla fine qualcosa non è andata per il verso giusto, puoi rivolgerti ai professionisti della scrittura: editor o coaching letterario.
La terribile paura degli errori di grammatica e sintassi
La terribile paura degli errori di grammatica e sintassi, questa paura ci deve essere in uno scrittore, la revisione deve essere puntigliosa. Non faresti certamente una bella figura mostrando in giro un manoscritto farcito di “orrori” grammaticali.
Smonta i periodi frase per frase, controlla tutti i verbi e le concordanze, controlla che l’uso degli avverbi e degli aggettivi sia moderato, non dimenticare la punteggiatura che dà ritmo alla tua storia.
Se ne hai bisogno rispolvera le regole grammaticali, usa un dizionario e dai uno sguardo anche ai sinonimi e contrari. Certo qualcosa può sfuggire, ma tranquillo: se non sono orrori ma semplice errori se ne occuperà l’editor e correttore di bozze.
A questo punto sei pronto psicologicamente?
Il terrore di inviarlo a un editor per un confronto professionale
Andiamo ad analizzare la paura di dare in pasto il tuo libro all’editor. Questa è sicuramente la strada giusta e fondamentale per far diventare un manoscritto un libro pubblicabile.
La scelta dell’editor deve essere molto accurata, con lui entrerai nei meandri della tua scrittura, a tratti toccherà anche tasti dolenti.
Ti cancellerà pezzi interi e ti inviterà a riscriverne altri.
Troverà ogni piccolo errore da tutti i punti di vista. Il ritmo, l’incipit, lo svolgimento, la credibilità dei personaggi e delle descrizioni, la suspence e infine lo scioglimento di tutti i nodi che porta al finale.
Ti avviso: a volte ti sembrerà di odiarlo! Come osa costui mettere in discussione tutto il mio lavoro, tutte le mie scelte?
Con l’editor devi creare da subito un rapporto di collaborazione, a volte gli scontri e discussioni serviranno a tirare fuori il meglio della tua abilità di scrittore.
Alla fine, avrai un libro pubblicabile e avrai imparato tante cose sulla scrittura e la struttura del libro.
La paura che nessun editore vorrà pubblicarlo
L’ultima e più temibile delle paure che avrai sarà quella della ricerca di una casa editrice.
Molte volte, quando non ti risponderanno, quando dovrai attendere con il cuore in gola un responso aprirai la tua casella di posta elettronica più volte al giorno, fino all’arrivo del giorno tanto agognato: una casa editrice seria ha accettato di pubblicare il tuo libro.
Ora non ti resta che aspettare la tua prima copia, con il tuo nome ben stampigliato sulla copertina.
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