Qual è il rapporto tra scrittura e benessere?
La scrittura, si sa, può essere una grande passione e spesso, con talento e un po’ di fortuna, trasformarsi anche in un lavoro. Eppure scrivere è qualcosa che facciamo tutti da sempre. Che sia per un tema scolastico, per una lettera a un amico o per un diario segreto, l’uomo ha dentro di sé il bisogno di raccontare e raccontarsi. Dunque, escludendo l’attività professionale, la scrittura può essere sfruttata per i suoi benefici, addirittura con un obiettivo terapeutico. Le teorie che hanno dimostrato la validità di questi metodi non mancano! Scopriamo dunque qual è il rapporto tra scrittura e benessere, anche a livello scientifico.
Rapporto tra scrittura e benessere: gli studi
Numerosi studi si sono concentrati sull’indagare il rapporto tra scrittura e benessere. Tra le ricerche più famose e menzionate ci sono quelle di James Pennebaker, che negli anni ‘80 e ‘90 è riuscito a raggiungere un risultato incredibile mostrando i benefici della scrittura. Ha chiesto a un gruppo di persone segnate da un trauma di scrivere quotidianamente per almeno venti minuti. Questi esperimenti sono stati condotti con l’ausilio di medici e immunologi. Sul lungo periodo hanno evidenziato maggiore benessere psicologico dato dall’esternazione dei disagi profondi: la scrittura porta a guardarsi dentro e a prendere coscienza delle proprie emozioni.
Ma la scrittura non migliora solo le condizioni psicologiche. Anche a livello fisico si nota un migliore funzionamento del sistema immunitario e una riduzione significativa di visite mediche. In ricerche successive infatti Pennebaker nota come i pazienti in cura per malattie come l’AIDS, l’asma e l’artrite a seguito di un lungo periodo di scrittura hanno potenziato il loro funzionamento immunitario. Numerose ricerche successive confermano il risultato. I pazienti scrivendo imparano a porre emozioni, ansie e preoccupazioni all’interno di una struttura e un’organizzazione specifica. Ciò può aiutare a contenere gli elementi negativi e a superarli. Di conseguenza, come ho detto, la soppressione dei pensieri negativi porta a un migliore funzionamento immunitario.
La strada della ricerca è ancora lunga, ma tutti gli studiosi ormai concordano sul fatto che la scrittura può essere uno strumento utile con pazienti particolari in momenti specifici della loro vita. Viene scoraggiata l’inibizione delle emozioni negative, che comporta livelli malsani di stress, con aumento di tensione muscolare, frequenza cardiaca e pressione sanguigna. Se si pongono i problemi nero su bianco invece, oltre a sfogarsi, è più facile comprendere meglio la situazione ed elaborare una soluzione: rileggendo, si diventa osservatori esterni di sé stessi e si ha la possibilità di riflettere sul testo.
La scrittura che aiuta
L’atto dello scrivere può aiutare molto tutti noi a ridurre lo stress e ad ascoltarci di più. Ma esistono certi tipi di scrittura più utili di altri per raggiungere questo obiettivo. Vediamone due.
La scrittura terapeutica
Si tratta di una sorta di “autocura” per ottenere benefici psicologici. Consiste in un insieme di esercizi specifici utilizzati come supporto a una terapia farmacologica. In particolare risulta che la scrittura più efficace sia quella autobiografica, grazie alla quale il paziente guarda dentro a se stesso scoprendo pensieri intimi e nascosti, spesso inconsci. L’obiettivo è spostare l’attenzione verso l’interiorità, a quell’io profondo che raramente ascoltiamo. Attraverso compiti mirati per raggiungere una maggiore consapevolezza è così possibile liberarsi dei pesi psicologici e guardare con più lucidità le situazioni della vita. Per esempio un consiglio importante è scrivere a mano, possibilmente in corsivo. Ciò rallenta i pensieri e può trasformare l’atto della scrittura in una forma di meditazione.
La scrittura creativa
Anche la scrittura creativa si presenta come un modo efficace per raggiungere il benessere psichico. Anzitutto è importante dire che la scrittura creativa è una forma che si focalizza sulla narrazione di una storia. Dunque, a differenza della scrittura giornalistica o accademica ha come scopo raccontare, non informare o spiegare. Proprio per questo motivo si adatta meglio all’espressione di sé senza vincoli, viaggiando con l’immaginazione. Non solo la forma autobiografica permette di descrivere se stessi: infatti l’invenzione di una trama, un’ambientazione e dei personaggi esterni può essere un altro modo di parlare di se stessi, proiettando la propria vita in un universo differente. Mettere per iscritto qualcosa ci spinge a definire con parole precise ciò che altrimenti ci appare troppo vago. Inoltre inventare una storia permette di guardare la propria situazione dall’esterno e capire meglio come fare per migliorarla.
Rapporto tra scrittura e benessere: i benefici principali
Seguendo le evidenze scientifiche proposte dagli studi, da anni molti professionisti della psicoterapia consigliano ai propri pazienti l’utilizzo di diari, registri o altre forme di scrittura per aiutare i pazienti ad affrontare lo stress. Infatti il mettere su carta pensieri ed emozioni aiuta a combattere disturbi di diverso tipo.
Ma la psicologia mostra solo una parte dei benefici della scrittura. Anche l’aspetto comunicativo è fondamentale: rapportarsi con gli altri condividendo pubblicamente i propri pensieri è una pratica benefica. Essere in confidenza con se stessi grazie all’esternazione delle proprie emozioni porta di conseguenza a una maggiore facilità nell’esprimersi con gli altri in maniera positiva. Inoltre scrivere può portare al miglioramento della prestazione scolastica e lavorativa: il fatto di liberarsi dalle preoccupazioni consente di concentrarsi su compiti complessi.
La scrittura è inoltre una pratica davvero semplice e poco dispendiosa: richiede un foglio, una penna ma soprattutto del tempo. Solo ritagliando alcuni minuti ogni giorno è possibile notare davvero dei risultati. Infatti ciò che davvero ci procura benessere è la ripetizione, la perseveranza, l’abitudine. Nel breve termine, ovvero nelle poche ore dopo l’attività, gli effetti possono sembrare negativi: è normale provare una profonda tristezza. Ma è un momento necessario per dare inizio al miglioramento.
Katia Tenti. Copyright © 2022 All rights reserved.
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